Tommaso Sodano

Nello scorso febbraio, alla fiera del levante di Bari, tra i 35 progetti candidati e 13 classificati in finale, il Comune di Napoli vince il premio dedicato alle smart city promosso nell’ambito dello Smau. Un esempio - secondo Tommaso Sodano, vicesindaco di Napoli e assessore all'Ambiente della giunta di Palazzo San Giacomo - dello sviluppo coniugato con la qualità. Progettuale in questo caso. Non è un caso che sulla targhetta, consegnata nelle mani del vice sindaco si legge che Napoli è stata premiata per “aver realizzato un progetto innovativo e di esempio virtuoso per lo sviluppo delle moderne città intelligenti”.

Napoli è insospettabilmente una città intelligente dunque?
Si tratta di un riconoscimento al percorso che questa amministrazione comunale porta avanti per cambiare il volto della città. Stiamo lavorando alla realizzazione di un modello di città intelligente. Una città che non rinuncia, nonostante le difficoltà e le urgenze quotidiane, ad avere una visione strategica di lungo termine, che guardi al futuro delle nuove generazioni.

Che rapporto ha la qualità con lo sviluppo delle città?
La connessione è stretta. La qualità si esprime in varie forme e tutte sono il corollario indispensabile per ottenere risultati in termini di sviluppo. Una connessione strutturale direi.

A proposito di concretezza facciamo qualche esempio.
La qualità progettuale è un elemento. Pensare a progetti di innovazione nei processi e portarli avanti in maniera celere, risparmiando risorse e migliorando le performance dall'illuminazione, ai trasporti, dalla dematerializzazione all'ambiente, è tutto un manifestarsi della qualità con diretti riverberi sullo sviluppo.

La qualità è innata o si apprende?
Senza dubbio la qualità è prima di tutto nelle persone. E può essere un talento naturale ma deve essere anche perseguita, insegnata, indotta, formata. Anche le leadership esprime un aspetto della qualità, E ciò rimanda alla qualità della risorsa umana che è un insieme di qualità innate e di competenze apprese.

Esistono anche appositi percorsi formativi per la qualità. Che possono essere implementati in ogni organizzazione. E' raro, però. vedere le amministrazioni occuparsi di questo aspetto. Come mai?
Le amministrazioni hanno livelli organizzativi molto burocratizzati e alcune eccellenze. Che vivono e si sviluppano in seno ad esse. Anche i migliori percorsi formativi solo con difficoltà riescono a incidere sulle incrostazioni del passato. Però è che vero che una squadra di governo orientata alla qualità esprime qualità e forma alla qualità. 

Voi lo fate?
Sì, certo. E' uno degli obiettivi del sindaco Luigi de Magistris e della squadra che governa Palazzo San Giacomo. Abbiamo agito su varie leve e su vari livelli di governo della macchina amministrativa. E qualche risultato lo abbiamo anche raggiunto in termini di miglioramento dell'efficienza a fronte del contenimento dei costi  Il più forte condizionamento al programma è stata la carenza di risorse.

La qualità si esprime dunque solo se ci sono euro da investire?
No, non dico questo: tanto è vero che nonostante la carenza di risorse la città sta progressivamente migliorando su molti fronti. E' certo, tuttavia, che il livello di governo non basta. Solo se una comunità esprime la qualità nel suo insieme, nelle pieghe del tessuto sociale e  produttivo la risonanza che si ottiene si trasforma in uno spartito coerente. I questo caso i risultati sono rapidi e duraturi. ma le risorse sono un anello fondamentale.

Quanto è importante l'investimento in ricerca?
E' strategico. La ricerca scientifica è in grado di indirizzare l’innovazione tecnologica e incidere direttamente sui meccanismi di trasformazione degli stili di vita e dei rapporti di lavoro nella società. Se il mondo cambia bisogna cogliere questi cambiamenti.

Torniamo al punto di partenza: la formazione e gli investimenti per la formazione che restano al centro del dibattito culturale e politico.
Sì, certo. Bisogna accompagnare la diffusione tecnologica per permettere a strati sempre più larghi della popolazione di interagire con partecipazione alle innovazioni e con le istituzioni. Per questa ragione è importante un equilibrato bilanciamento degli sforzi volti a rafforzare il settore della formazione in modo da fornire strumenti di analisi, di comprensione, di gestione a coloro che sono chiamati a governare i processi di mutamento.

Torniano alle alle smart ciy: ci illustra i progetti premiati?
La mobilità intelligente e sostenibile, ad esempio, è l’obiettivo principale che si vuole raggiungere con i progetti CiRo (City Roaming) e Napoli Bike Sharing. CiRo, infatti, è il progetto che ricerca le soluzioni innovative per la mobilità come il car e van sharing, tramite l’utilizzo di tecnologie per infrastrutture intelligenti (varchi, accessi, dispositivi di rilevamento, ecc). Il progetto Napoli Bike Sharing realizza, invece, una rete di ciclostazioni con un servizio di 24h, utilizzo di wi-fi gratuito, un sistema per il monitoraggio dei flussi di traffico e la targettizzazione degli utenti. I progetti permetteranno un decongestionamento del traffico cittadino ed una diminuzione dell’inquinamento dell’aria. Si procederà, inoltre, alla creazione di un’applicazione per smartphone ad hoc che permetterà di individuare facilmente le stazioni più vicine, il numero di vetture, bici e parcheggi disponibili, e di ottenere informazioni relative al servizio di noleggio e alla geolocalizzazione dei principali punti di interesse culturali.

E sul fronte della tecnologia e della cultura?
C'è il progetto Orchestra, pensato per valorizzare il patrimonio culturale della regione e per rivitalizzare il settore turistico, è stato realizzato in collaborazione con Ibm Italia, l’Università di Napoli Federico II, il Consiglio Nazionale delle Ricerche Cnr, Autostrade Tech SpA e Gruppo Lauro. Orchestra si propone la realizzazione di un’infrastruttura intelligente basata su di un insieme di soluzioni tecnologiche innovative. Cloud computing, streaming computing, Big data e Business analytics, infatti, attraverso l’uso di una piattaforma integrata, saranno in grado di erogare servizi sia agli operatori del settore che ai cittadini.

Lei è assessore all'Ambiente?
Le bonifiche il nodo da sciogliere. Un ruolo ce l'hanno i Chimici, poco chiamati in causa quando si tratta di analizzare i fenomeni e porvi rimedio.
Quella dei chimici è un'area professionale che sarà sempre più nevralgica e non solo per le bonifiche quanto anche per l'ottimizzazione energetica, controlli di qualità, riduzione degli sprechi d’acqua. Basta pensare al nostro progetto  Acquasmart, proposto dall’Arin, dall’Università Federico II e poi confluito nel progetto Aquasystem relativo all’uso sostenibile delle risorse idriche che si prefigge di trasformare l’intero ciclo integrato delle acque in una Smart Water Network attraverso l’utilizzo delle tecnologie digitali come le reti di monitoraggio delle risorse idriche, dotate di sensori in grado di controllare in tempo reale i parametri quantitativi e qualitativi necessari al fine di una corretta gestione della risorsa acqua.

Visualizza il profilo completo

Condividi: